Orvieto Underground, viaggio con i bambini nella città sotterranea

Orvieto Underground, visita con i bambini
Manuela Rosellini, autore di Family Go
Tempo necessario: 1 giorno
Età bambini:  4-12 anni13-18 anni

Abbiamo visitato una piccola parte degli immensi sotterranei di Orvieto, viaggiando nel tempo fino agli Etruschi, e abbiamo scoperto una città sotto la città, sorprendente e unica. Il percorso di Orvieto Underground, agevole e poco impegnativo, è adatto anche ai bambini, che grazie alla bravura delle guide, vivono un’esperienza da veri esploratori.

Orvieto è una città molto speciale. La rupe di tufo su cui è stata edificata infatti è nata circa 150.000 anni fa, a partire da detriti vulcanici; da allora l’azione dagli agenti atmosferici l’ha erosa e levigata e le ha conferito un aspetto arroccato e sospeso tra cielo e terra, da “Isola che non c’è”.

Durante la nostra visita ad Orvieto con i bambini l’abbiamo conosciuta ed esplorata, ma… non solo in superficie! Eh sì, perché esiste anche una Orvieto sotterranea, composta da oltre 1.200 grotte. Tanto che un detto molto diffuso in città è che “di tre passi compiuti in superficie, uno è sicuramente nel vuoto!”.

Capite bene che il mistero si infittisce, e dove c’è mistero ci sono piccoli esploratori pronti all’avventura.

Orvieto città sotterranea, una storia lunga millenni

Visita guidata a Orvieto Underground     Il belvedere di Orvieto sotterranea

“Mamma dove sono le grotte? Quando si sono formate, chi le ha scavate?”. Non appena diciamo ai bambini che ci avventureremo nei sotterranei di Orvieto, veniamo tempestati di domande.

Per rispondere dobbiamo fare un salto nel tempo di circa 3.000 anni e arrivare al tempo degli Etruschi, e ai loro problemi con l’acqua! Sì, perché la rupe su cui edificano la città, dato il suo sviluppo verticale, è molto utile dal punto di vista difensivo, ma essendo composta di tufo, è estremamente permeabile. Questo significa che l’acqua scompare velocemente per scendere a valle e la popolazione, in caso di assedio (cosa che era all’epoca tutt’altro che una rarità!) sarebbe rimasta a secco.

Cosa fanno allora gli Etruschi? Visto che la roccia è anche molto friabile scavano, perforano, e costruiscono profondissimi pozzi!

Visita guidata a Orvieto UndergroundMa non sono gli unici a scavare. Moltissimi secoli dopo, nel Medioevo, la città inizia ad avere problemi di spazio, e quindi si ampliano le cavità precedenti e se ne costruiscono altre. Per lo più vengono utilizzate come frantoi, o come cantine per il vino, visto che in molte la temperatura rimane costante per tutto l’anno. Fino a creare un incredibile dedalo di grotte.

Questo mondo sotterraneo è tornato alla luce verso la fine degli anni ’70, quando un gruppo di speleologi scopre un vero e proprio labirinto con 1.200 tra cavità, cunicoli, pozzi, cisterne, scale, rimasti in buona parte intatti e quindi davvero preziosi, perché fonte di inestimabili informazioni storiche ed archeologiche.

Orvieto Underground, la visita guidata con i bambini

La grotta della Piccionaia     Visita guidata a Orvieto Underground

Abbiamo quindi scoperto che le grotte di Orvieto sotterranea sono artificiali, cioè sono state scavate dall’uomo. E ora è venuto il momento di visitarle!

Accompagnati dalla guida e un po’ emozionati ci addentriamo nella roccia: nel percorso aperto al pubblico (la maggior parte delle grotte sono infatti di proprietà privata) ci imbattiamo in uno straordinario frantoio e notiamo le differenze tra la cavità scavata con precisione dagli Etruschi, e quella invece più “grezza”, dovuta all’ampliamento nel Medioevo, e subito dopo guardiamo dentro un pozzo profondo ben 82 metri.

Il pozzo etrusco profondo 82 metri     Il frantoio nei sotterranei di Orvieto

Ci spostiamo poi in un’altra grotta, caratterizzata da singolari buchi nelle pareti: una “piccionaia” o “colombaia”, ci spiega la guida, ossia una sorta di allevamento intensivo d’altri tempi. Il piccione è infatti uno dei piatti più antichi della tradizione gastronomica orvietana, e ancora oggi lo si può trovare nel menù di qualche ristorante…

Le stesse cavità poi, ci racconta ancora la guida, in epoche diverse sono state usate con scopi diversi. Alcune grotte ad esempio come serbatoi di acqua piovana, altre durante la Seconda Guerra Mondiale hanno costituito un ottimo rifugio.

Quando ritorniamo sul belvedere, ci accorgiamo che il tempo è volato.

Informazioni Utili

Orvieto Underground,ingresso

Il percorso all’interno dei sotterranei è agevole e non particolarmente impegnativo, anche per i bambini. Non è tuttavia adatto ai passeggini. È consigliato un abbigliamento sportivo, scarpe da ginnastica, e una giacca leggera in tutte le stagioni, perché in una delle grotte la temperatura è costante a 14 gradi.

Quando andare: le visite guidate durano poco meno di un’ora, e si tengono tutti i giorni, tutto l’anno, con partenza da Piazza Duomo. Gli orari dipendono dall’affluenza turistica, la prima di solito parte alle 11, l’ultima alle 17.15. Durante i weekend o nei giorni festivi vi consigliamo assolutamente di prenotare.

Il prezzo del biglietto intero è di € 8, ridotto € 6. Ecco le info aggiornate su orari e prezzi.

Inoltre con il biglietto si possono ottenere sconti su altre attrazioni come il Pozzo della Cava, sempre a Orvieto, e poi a Narni Sotterranea, Orte Sotterranea, all’Oasi di Alviano e persino alle Grotte di Frasassi nelle Marche.

Il Pozzo della Cava, in particolare, propone una speciale modalità di visita con i bambini con le mini-guide dei sotterranei disponibili presso la biglietteria: sette personaggi per sette stanze, sette storie legate al pozzo e al quartiere. Il luogo è infatti molto suggestivo. Costruito da Papa Clemente VII prima del celeberrimo Pozzo di San Patrizio, è stato realizzato ampliando un pozzetto etrusco ed è ricco di ritrovamenti. Curiosità: nel pozzo viene allestito ogni anno in occasione delle feste di Natale, un originale presepe sotterraneo con personaggi meccanici e animatroni a grandezza naturale.

Per saperne di più, consultate il sito ufficiale di Orvieto Underground.

 

 

Copyright: FamilyGO. Foto di M. Rosellini

 

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