Un Natale diverso, anche quest’anno, a Rango e dintorni: non solo il mercatino nei volt, i tipici androni di pietra, ma anche presepi e opere d’arte diffuse che raffigurano i mestieri di un tempo. E poco lontano, per l’incanto dei bambini, la strega più grande del mondo a Balbido e la land art di Bosco Arte Stenico per un itinerario tra borghi antichi e tradizioni che sa di magia.
C’è un angolo di Trentino in cui il Natale non ha i toni sfavillanti delle luci e dei jingle ma quello più discreto, e non per questo meno autentico, delle antiche tradizioni, del lavoro dei contadini e del meritato riposo in famiglia dopo una giornata di fatiche.
Il sapore antico del Natale di Rango
Siamo a Rango, a pochi chilometri dalle Terme di Comano. Qui, in quello che è stato inserito tra i borghi più belli d’Italia, il Natale ha davvero il sapore di una volta: al posto delle tradizionali bancarelle o casette di legno possiamo ammirare un mercatino diffuso tra i volt, i tipici androni di pietra di Rango e ci possiamo immergere in un’atmosfera rarefatta e in lente passeggiate tra le antiche architetture contadine.
Ad accoglierci il presepe sulla fontana, una natività che raffigura gran parte di Rango (l’entrata, con la scalinata di accesso e il portech della Flor – dove un tempo si fermavano pellegrini, mercanti e pastori con le greggi in cerca di ristoro – e la piazza con i ballatoi e le rastrelliere in legno delle case colme di pannocchie) come un vero e proprio borgo nel borgo, dove sono raffigurati gli antichi mestieri (l’arrotino, l’impagliatore di sedie, il calzolaio, l’ombrellaio) e scene dell’antico mondo contadino. E ad accoglierci anche due grandi alberi di Natale e – nei volt – tanti altri presepi, grandi e piccoli, realizzati dagli artigiani del luogo.
Da non perdere per i bambini anche il Museo della Scuola, dove sono conservati oggetti e materiale didattico della prima metà del Novecento e dove sono proposti gli Experimenta didactica, lezioni sperimentali per spiegare temi di carattere scientifico, come la macchina a vapore, la scintilla, le onde magnetiche, il suono, l’accensione del fuoco e l’orologio meccanico. E infine, i murales di legno: due grandi opere a muro realizzate da un’artista di Rango con centinaia di tronchetti di legno e raffiguranti rispettivamente il lavoro dell’arrotino e una donna che raccoglie l’acqua alla fontana con secchi di rame.
A Balbido la strega più grande del mondo
Ma già prima di arrivare a Rango le sorprese non mancano perché qualche chilometro prima incontriamo Balbido, il paese dipinto, vero e proprio museo a cielo aperto con 49 murales dedicati agli antichi mestieri e 29 sculture lignee disseminate in vari punti del borgo. Ma soprattutto con la Stria, la strega più grande del mondo, entrata nel Guinness dei primati con i suoi 10,77 metri di altezza. L’opera, un fitto intreccio di canne di bambù e legno, è un omaggio alla tradizione popolare locale che racconta di “strie” dispettose che in passato erano solite gettare pietre contro i carri dei contadini. Anche a Balbido si può ammirare un presepe, fatto interamente in legno e coi personaggi a grandezza naturale.
Land Art a Bosco Arte Stenico
E infine, a pochi passi dal Castello di Stenico, c’è la suggestione di Bosco Arte Stenico, bell’esempio di land art in cui natura e creazioni dell’uomo convivono armoniosamente. Una passeggiata rigenerante a misura anche di famiglie con bambini (e passeggini al seguito!) che parte dal centro di Stenico e si addentra nel bosco fino a scoprire i pezzi d’arte (installazioni e sculture in tronchi fissati nel terreno) che diventano una cosa sola con l’erba, i tronchi e i rami. Stenico accoglie, oltre al Bosco Arte, il percorso dell’Area Natura Rio Bianco con la sua bellissima cascata e il Museo Etnografico “Par Ieri“.