La mostra Magister Giotto a Venezia per una visita in famiglia

Anna Rita Lisella, autore di Family Go
Tempo necessario: 1 giorno
Età bambini:  4-12 anni13-18 anni

A Venezia, la Scuola Grande della Misericordia accoglie la grande mostra multimediale MAGISTER GIOTTO, dove si celebra Giotto, il Maestro della rivoluzione dell’arte occidentale. Nell’edificio unico nel suo genere, i bambini/ragazzi vengono guidati da un percorso verbale-visivo-sonoro, ossia da immagini proiettate sulle pareti, impreziosite da un’efficace colonna sonora.

Un viaggio alla scoperta, alla partecipazione, all’osservazione della produzione artistica di Giotto; un modo unico e nuovo per comprendere la rivoluzione compiuta dalla sua opera nel tardo Medioevo, che ha aperto la strada al Rinascimento verso l’età moderna. Tutto questo nella nuova mostra multimediale MAGISTER GIOTTO inaugurata il 12 luglio a Venezia.

Venezia, una città aperta agli incontri e alle novità!

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Ritornare a Venezia è sempre un’esperienza unica e nuova, dove il fascino della scoperta riempie le calli e callette che ti accolgono e ti raccontano la ricchezza della sua storia; un’esperienza che cerco di condividere con la mia famiglia e con i miei due bambini (di 6 e 3 anni).
Un labirinto di terra e di acqua, una città dalla natura speciale, che puoi ogni volta (ri)scoprire, uscendo dai classici itinerari. Scorrono davanti agli occhi le residenze dei patrizi della città, le cui facciate erano un tempo abbellite da bellissimi affreschi; palazzi bizantini e rinascimentali, barocchi, classicheggianti, in un’alternanza di stili e fogge da lasciarci incantati. Nomi di strade, calli, ponti e fondamenta che sono legati per lo più a quelli delle famiglie aristocratiche o delle confraternite religiose che vi risiedevano, oppure derivano dai mestieri che vi venivano esercitati.
Buoni motivi per tornare a Venezia con i bambini se ne trovano sempre e il 12 luglio avevo sicuramente una motivazione valida per andarci: partecipare al Vernissage per la grande mostra multimediale intitolata MAGISTER GIOTTO, accolta nella Scuola Grande della Misericordia.
Il progetto espositivo, di alto rigore scientifico e impegno scenografico e filmico, fa parte del format MAGISTER , ed è prodotto da Cose Belle d’Italia Media Entartainment per promuovere il pensiero e l’arte italiana a livello internazionale, dove la cultura sia intesa come forma di intrattenimento con valore universale.
Partendo da Piazzale Roma mi sono diretta verso il sestiere di Cannaregio e, passeggiando lungo l’omonima fondamenta, sono stata accolta dall’imponente facciata della Scuola Grande della Misericordia, che in quell’occasione apriva le porte a ospiti e stampa per questa importante inaugurazione.

Giotto e la “Scuola”: un percorso formativo, celebrativo ed educativo per tutti!

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La Scuola Grande della Misericordia, facente parte del gruppo delle sei scuole Grandi di Venezia, era una pia confraternita nella quale si riunivano i veneziani ed era regolata da speciali statuti aventi fini filantropici. Entrando nell’edificio, l’occhio viene catturato dall’installazione scultorea della Croce del Presepe di Greccio che si staglia con potenza al centro della navata. La croce, di un rosso ferrari italiano, ci sorprende come simbolo luminoso della rivoluzione artistica di Giotto, celebrata nelle navate laterali da immagini evocative di film d’epoca: è un invito a partecipare al percorso culturale, antico e contemporaneo al tempo stesso. Un impatto così forte colpisce grandi e sicuramente i più piccoli, che riesco ad immaginarli nello spazio, attratti dalle dimensioni del crocifisso rosso, dove nella parte posteriore la superficie a specchio incuriosisce e diverte. Insomma, un’accoglienza d’impatto per i partecipanti all’evento e per i visitatori della mostra!
Nonostante l’imponenza della croce, l’unicità dei filmati e lo stupore/emozione dei presenti che riempiono la vista, riesco a intravedere libri e gadget posizionati su un piano. La mia passione per i libri chiama e riesco a farmi strada, arrivando nell’area bookshop aperta, inserita con stile nello spazio.
Vengo colpita dai libri, il catalogo pubblicato da FMR e un libro di pregio a tiratura limitata e numerata prodotto da UTET Grandi opere; scritti di alto livello scientifico che aiutano alla comprensione del lavoro, della personalità e della cultura del grande pittore italiano. Tra queste due letture alte, un libro è sicuramente pensato per i più piccoli, dove il titolo – Un bambino di nome Giotto – avvicina il Magister all’universo dei bambini con un linguaggio a loro adeguato.
Un’immagine, tra le tante, mi colpisce particolarmente; si tratta della copertina del catalogo della mostra, dove da uno sfondo scuro spicca un disegno davvero evocativo: il particolare del bacio tra Anna e Gioacchino durante l’incontro di questi alla Porta d’Oro di Gerusalemme. Un’opera che fa parte del ciclo di affreschi della Cappella degli Scrovegni (1303-1305). Questa è l’immagine che ci invita ad entrare, coinvolgendoci; una scelta azzeccata che racconta di Giotto e del suo segno che parla di umanità: “ecco dunque un bacio che esplode e pietrifica l’intera scena in un attimo di eterno e dolcissimo divenire”. Anna e Gioacchino sfidano la storia dell’arte guardandola e guardandosi negli occhi; le loro mani si incrociano e trattengono quel bacio simbolo dell’amore per l’altro e per il divino.
Giotto, pittore grande del Medioevo, seppe rompere la staticità e la fissità della icona bizantina fino ad allora dominante nell’arte figurativa, e rendere viva la figura umana e la pittura. Un’arte che piace ai suoi contemporanei perché possono riconoscersi nei volti e nelle espressioni delle figure dipinte e nei loro sentimenti.

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Portare alla mostra di Giotto a Venezia i bambini, meglio se dagli 8/9 anni in poi, è un’esperienza che lascia un segno e introduce loro l’arte italiana attraverso tecnologie moderne. Accompagnati preferibilmente da un adulto e dall’ausilio dell’audio guida, a disposizione dal piano terra, Giotto viene raccontato (dalla voce del celebre attore Luca Zingaretti e dalle composizioni musicali contemporanee di Paolo Fresu), e compreso: l’ascolto permette al piccolo e al grande di farsi coinvolgere dalle immagini che scorrono sulle pareti delle sale ed entrare efficacemente nel segno unico dell’artista.
Attraverso questa mostra multimediale, le immagini conducono i visitatori da Assisi e il Ciclo francescano alla Cappella degli Scrovegni, alla città di Firenze proiettate su due piani, dove nelle sale l‘Italia del Trecento viene raccontata attraverso le opere di Giotto e della sua Bottega, per concludere all’attualità con la Missione spaziale Giotto del 1986. La prima e unica missione che riesce a lanciare una sonda nei pressi del nucleo della cometa di Halley, dipinta da Giotto nella Cappella degli Scrovegni nell’Adorazione dei Magi.
Quella stessa cometa che fin da piccoli compare nei nostri disegni ci invita a seguirla perché segno concreto della presenza in terra, tra di noi, di un amore Grande. Quel segno che Giotto ha reso reale in una scena per gli uomini e tra gli uomini.
E allora seguiamo quel segno che ci parla di umanità e perdiamoci in Venezia, città dove l’antico torna ad essere sempre attuale!

Per informazioni

I bambini sotto gli 8 anni non pagano l’ingresso. Esistono biglietti famiglia. Le audioguide sono comprese nel biglietto d’ingresso. Tutte le info le trovate sul sito www.giotto-venezia.magister.art/

 

Copyright: Familygo. Foto di Studio Esseci

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