La natura e il gusto di Ibiza: un’isola per tutti

Vincent Spaccapeli, autore di Family Go
Tempo necessario: 2 settimane, 1 settimana
Età bambini:  1-3 anni4-12 anni13-18 anni

Il mediterraneo che non ti aspetti, quello che immagini da bambino mentre guardi il mare, quello che ti resta impresso da ragazzo quando sogni l’avventura, quello che rivivi da uomo quando porti la tua famiglia a scoprire le bellezze dei luoghi e i bambini, come te, cominciano a immaginare. #experienceibizatrip

Sulla scrivania ho una foto di 21 anni fa, scattata con una vecchia kodak e un rullino a pellicola che mi ritrae su una grande montagna di sale presso il Parco Naturale di Ses Salines a Ibiza. Ero lì per il più classico dei viaggi: quello dopo la maturità. Quando guardi una foto del genere ti ricordi quanto difficile sia la possibilità di tornare in un luogo così particolare: ripensi a quei grossi grani di sale drenati dalle antiche vasche fenice accatastati dalle ruspe come fossero un deposito di preziosa ghiaia.

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Chissà se all’epoca avevo idea che ben 50.000 tonnellate di quel sale diventavano ogni anno condimento per il baccalà danese (60%) e sapore per la tavola degli abitanti dell’isola. Forse lo ignoravo, più interessato a luoghi di culto giovane, come il celebre Pacha, molto più di una discoteca, un’istituzione del divertimento internazionale, viva e frizzante da 46 anni.

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Ho molti ricordi che affiorano ancora limpidi: le cale strette e protette dagli scogli, l’acqua limpida, l’aria calda e frizzante del mio mediterraneo e quella percezione di uno stile di vita disteso, poco incline allo stress e fortemente dedicato alla natura e al gusto. Un’idea di Ibiza di cui non ti rendi subito conto, ma che ti porti via e che dura per sempre.

La mente ti può tradire, i ricordi possono diventare rarefatti, ma esiste una memoria nascosta negli uomini, depositati in luoghi che si riaccendono quando ritrovi la magia e le sensazioni che avevi conosciuto. Quel mare, quelle coste scolpite tra la macchia mediterranea, quell’acqua calda, accogliente, placida. Questa sensazione Ibiza l’ha conservata per me e basta avventurarsi a largo, a bordo di un kayak per accorgersi che non serve memoria per ricordarsi di un posto, basta amarlo.

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Oggi, in un fine settembre dalla temperatura perfetta, con la luce calda che rende ogni foto spettacolare e ogni momento magico, torno a svettare dalla mia montagna di sale, da quel luogo incredibile in cui la mia vita di monello trova oggi una perfetta realizzazione con quella di padre. Da lì, la spiaggia è a un passo e il placido deserto in cui cercavamo avventure un tempo è un’accogliente playa con alcuni tra i migliori chiringuitos di tutta l’isola (bar o piccoli ristoranti sulla spiaggia). Il Guaraná ad esempio, è la meta preferita dalle famiglie di mezza Europa, l’assenza di scogli e i servizi sono sempre elementi strategici per i più piccoli. Girando l’isola ti accorgi come le piccole cale siano perfettamente attrezzate per le famiglie, come a Cala Llenya dove è un piacere stare in riva al mare anche per la colazione.

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Non si direbbe per un territorio cosi piccolo, eppure trovi storia, cultura, tradizioni culinarie tipiche e uniche nel loro genere. Il termine “cucina Ibizenca” racchiude tutta la storia del gusto di un luogo forte di radici molto, molto antiche.

Ibiza è cambiata nel tempo, le strutture dal design contemporaneo sono oggi le sedi degli hotel più cool e i voli di Vueling sono divisi equamente tra i giovani amanti della notte e famiglie innamorate del mare e del relax. Se hai la fortuna di soggiornare al Sundown di Sant Antoni fai presto ad accorgerti come gli architetti abbiano interpretato bene il “codice del bianco” nel minimalismo estremo delle linee pulite, come la luce sia il miglior plus fornito da madre natura all’architettura e come il cristallo stia al design come un gioiello al dito di una donna.

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L’incontro con il gusto

La magia si realizza nell’equilibrio con cui gli estremi convivono senza intralciarsi e, a volte, senza nemmeno incontrarsi. Basta uscire da Sant’Antoni per trovare il borghetto del Ca’n Barri Veill, un delizioso ristorante insediato nei locali recuperati da una vecchia masseria, lo incontri sulla piazzetta davanti alla piccola chiesa di Sant Augusti, semplice e bianca (ma guarda un po’), in cui il sapore di un’ottima cucina tradizionale fa il paio ad un’atmosfera perfetta. Amo la cucina, e chi non la ama mi verrebbe da dire, in particolare quando hai una scelta così ampia.

Nel cuore di Sant Antoni ad esempio, pranzo all’Es Ventall. Non vi dirò della simpatia e dei volti solari di José Miguel e sua madre. Per spiegarvi cosa intendo vi basti sapere che l’intera cucina è alimentata a legna, i prodotti sono freschissimi e i piatti sono pura “arte povera” fatta di regole e tempi dettati da antiche lezioni, regole di cui si è persa anche la memoria, ma che si continuano a rispettare e ripetere come antichi “rituali del gusto”. L’arroz a Banda (riso a parte), cotto con il brodo d’avanzo del Bullit de peix (pesce in umido) è una delizia, la strada giusta per avvicinarsi alla cultura del “riso” che in Spagna sfocia nella celebre Paella.

Ibiza-blog-tour-paellaE se di paella sei goloso allora come puoi non andare a trovare Pepe al Carmen? A giudicare dalla cucina, dove l’arredo è unicamente costituito dalle caratteristiche padelle, c’è n’è sono a centinaia di tutte le misure, la paella è per Pepe una ragione di vita e una missione professionale e a giudicare dal sapore delle sue creazioni, ha raggiunto certamente l’obiettivo lungo e i suoi 30 anni di esperienza. Esempi di una “scienza” tutta mediterranea, di cui la storia dell’isola è pregna.
Esperienze di cucina tradizionale ed esempi di sapori sperimentali in quello che a Ibiza definiscono come un agriturismo, il Can Curreu, ma che della rusticità tipica degli omologhi italiani ha solo lo stile. Si perché il Can Curreu è una “lussuosa tipicità” arroccata sulla collina che sovrasta il celebre mercatino hippy di Las Dalias, un luogo esclusivo, non per tutti, dove la tradizione incontra il gusto di una cucina sorprendente, un lusso a cui di tanto in tanto vale la pena di affacciarsi.

Avventura per i giovanissimi

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Non di solo cibo si vive però, e per me e la mia famiglia, che siamo sempre a caccia di nuove avventure e orizzonti da conquistare, non possiamo rinunciare a godere di un tramonto in kayak nella riserva naturale di Es Vedrà. Spinti solo dal silenzio dei remi, attendiamo silenziosamente che l’acqua diventi grigia, i monti imbruniscano dietro una morbida foschia e sotto le rocce infuocate di un arancio brillante, protetti da un mare che non conosce tempesta, attendiamo che il sole frani all’orizzonte.
Il Mediterraneo è il posto ideale anche per la vela e per la pesca, in barca da riva. L‘entroterra è un verdissimo paesaggio collinare nel quale si snodano centinaia di sentieri da percorre in mountain-bike o a cavallo, piccole scalate accessibili e non estreme, sterrati che costeggiano la scogliera e si affacciano direttamente sui tramonti.

Devi sempre cercare qualcosa di nuovo perché non c’è età per lo stupore.

 

DOVE DORMIRE

Quando prenotate un hotel a Ibiza vi consiglio di fare una telefonata o mandare una mail alla direzione per sinceravi che l’hotel non sia uno dei preferiti dai nottambuli. Per il resto la scelta, in un luogo in cui il turismo rappresenta la prima voce di bilancio, è super, con un buon rapporto qualità prezzo. Sono tantissimi gli hotel con spiaggia e piscina.
Molti consigliano ad esempio La Ciguena a San Joan de Labrijtia o il Club Cala Azul A Cala Llenya.
Playa d’en Bossa e San Antonio sono mete gettonate dai più giovani, per il resto però l’isola è molto tranquilla e gli hotel e le spiagge abbondano. Cercate anche a Cala Tarida, Santa Eulalia.

DOVE MANGIARE

Es Ventall – Carrer de Cervantes, 07820 Sant Antoni de Portmany, Islas Baleares, Spagna
Telefono:+34 971 34 17 29 – www.restauranteesventall.com

INFO TURISTICHE

Tutto su Ibiza per famiglie: http://ibiza.travel/disfruta-ibiza/con-ninos/
Altre info:
www.spain.info

 

Copyright: Familygo. Foto di Vincent Spaccapeli

 

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