Il 26 e 27 agosto a Murlo, a pochi chilometri da Siena, si tiene l’ottava edizione di BluEtrusco, il Festival della cultura etrusca. Due giorni di rievocazioni storiche, laboratori didattici, visite guidate, trekking, conferenze e riscoperta dei segreti di una misteriosa civiltà.
Erano gli anni Novanta del Novecento e un team di di studiosi dell’Università di Torino scoprì sorprendenti analogie fra il DNA etrusco e quello degli abitanti di Murlo, comune di 2.500 abitanti alle porte di Siena.
Siamo nella Toscana culla di una delle civiltà più misteriose del mondo antico e qui sorge uno degli insediamenti archeologici etruschi più importanti in Italia, Poggio Civitate, i cui reperti archeologici sono custoditi appunto nel Museo archeologico di Murlo.
A questa storia millenaria rende omaggio il 26 e 27 agosto il festival BluEtrusco: due giorni di rievocazioni storiche, laboratori didattici, visite guidate, trekking, conferenze e riscoperta delle tecniche artigianali e dei cibi etruschi.
Quello che questa ottava edizione, dal titolo “Signori d’Etruria”, propone è un viaggio nella vita quotidiana etrusca, grazie all’allestimento dell’accampamento e del mercato con le attività artigianali dell’epoca attraverso i quali potranno muoversi liberamente, e molto altro. Ma anche un approfondimento sui signori etruschi che, nel sesto secolo a.C. vivevano nel principesco palazzo di Poggio Civitate. Ecco alcune delle attività in programma:
– conferenze e approfondimenti tematici
– archeotrekking con visita agli scavi di Poggio Civitate
– “Colazione al Museo“, concerto di musica da camera con colazione e visita guidata alla collezione conservata nel Museo e ai magazzini, aperti in via straordinaria per BluEtrusco
– “La mappa del cielo“, osservazione guidata delle stelle
– stand gastronomici
– musica, con contaminazioni tra la musica antica e quella contemporanea
Specialmente dedicati ai bambini i laboratori didattici dedicati alla forgiatura di oggetti in bronzo, alla realizzazione di lastre in terracotta per la decorazione di tetti, alla produzione di profumi e unguenti, alla scrittura e al culto religioso.