Il viaggio alla scoperta della Loira in bicicletta è cominciato prima ancora di partire: ho preso una mappa e ho condiviso con il mio bimbo il percorso alla scoperta dei meravigliosi castelli. L’eccitazione lo ha pervaso e la sua fantasia da quel momento ha cominciato a sbizzarrirsi nell’elaborazione di storie fantastiche ambientate in un tempo lontano. Arrivato il giorno della partenza, l’entusiasmo era incontenibile così come il desiderio di scoprire quella regione incantata.
Visitare la Loira in bicicletta con bambini significa vivere un’esperienza davvero unica in cui natura e fiaba si fondono per dar vita a un viaggio indimenticabile. Ci sono tutti gli ingredienti per creare ricordi indelebili in famiglia: strade ciclabili perfette e ben strutturate con noleggio di bici e rimorchi adatti ai bambini, castelli che sono un invito al sogno, cittadine ricche di esperienze e musei che fanno sognare.
Questo angolo di Francia ammalia i visitatori di tutte le età. Ecco un’idea dell’itinerario che abbiamo seguito e a cui potete ispirarvi. Per ripercorrerlo in sella a una bicicletta.
Itinerario in bicicletta alla scoperta della Loira
Il nostro viaggio parte dalla incantevole Blois, cittadina con più di mille anni di storia, attraversata dalla Loira che la divide in due. “Da una parte c’è la città ricca, con il Castello, la Cattedrale, i musei e la parte commerciale. A sud quella più povera”. Così la introduce Olivier, un marinaio che ci ospita a bordo di un “Tou”, tipica imbarcazione di questi luoghi, per una breve crociera durante la quale ci illustra com’era un tempo la vita di questo imponente fiume. Ci imbarchiamo al Port de la Creusille e cominciamo a conoscere la prima vera e indiscussa protagonista della Francia, la Loira. A Blois ci aspetta il castello che rappresenta una sintesi dell’arte e della storia di tutti quelli che incontreremo lungo il nostro percorso. Basti dire che è stata la residenza di sette re e di dieci regine di Francia.
Nella stessa piazza ad attirare l’attenzione dei piccoli visitatori c’è il famoso e poco conosciuto Museo della Magia. Allo scoccare di ogni ora dalle finestre di uno splendido palazzo dell’Ottocento, si affacciano le sei Teste di un Drago. È un chiaro invito ad allontanarsi… dunque un richiamo fortissimo ad entrare!
All’interno ci attendono cinque piani dedicati alla Storia delle arti magiche e al più grande illusionista di tutti i tempi Robert Houdin. Terminata la visita, nel pieno centro di Blois abbiamo trovato un negozio che noleggia biciclette. Olivier ci aveva spiegato che il modo migliore per apprezzare le bellezze racchiuse nella Region Centre è percorrere le strade ciclabili che si snodano lungo la Loira. Una volta adocchiato il rimorchio che si aggancia alla bici, il nostro piccolo ci è montato sopra dicendoci che quella sarebbe stata la carrozza che lo avrebbe condotto a Chambord.
Così è stato! Dopo 21 km in piano lungo le lussureggianti rive del fiume e attraverso due graziosissimi paesi, aiutati da segnalazioni precise e puntuali lungo tutto il tragitto marchiate “Loire a vélo”, siamo arrivati di fronte al grande cancello del Castello di Chambord.
Dopo aver attraversato una vera e propria foresta si è schiuso di fronte ai nostri occhi il gioiello architettonico rinascimentale di Francesco I, quell’alchimia di forma e struttura cui aveva contribuito anche Leonardo Da Vinci. Un castello sormontato da innumerevoli torri e comignoli, quell’opera maestosa bagnata dal Cosson, una prodezza tecnica, un colosso di pietra di quasi 150 metri di lunghezza chiamato Chambord. Siamo rimasti ad ammirarlo a lungo anche internamente. Degna di nota la scala a elica del grande Leonardo. Per tornare a Blois avevamo un’alternativa: con un extra il noleggiatore delle bici ci poteva riportare indietro in macchina. E così abbiamo fatto.
La tappa successiva del nostro viaggio è stata il Castello di Villandry. Per arrivarci siamo partiti da Tours con le biciclette e il rimorchio per i bambini (la carrozza). Dopo aver percorso campagne, giardini e argini per 20 km siamo arrivati in questo piccolo borgo medievale costruito attorno alla residenza di Jean le Breton, Ministro delle finanze di Francesco I, che lo fece costruire nel 1536.
Ad accoglierci, con grande stupore del nostro piccolo, il discendente della famiglia spagnola che lo ha acquistato nel 1906, Henri Carvallo. Trovarsi in un Castello arredato di tutto punto, con importanti collezioni di quadri spagnoli, accompagnati da chi lo vive ogni giorno è stata un’esperienza affascinante per tutti. Da alcune finestre e dalla torre medievale Monsieur Carvallo ci ha fatto apprezzare le prospettive dei meravigliosi giardini che il suo bisnonno riportò all’antico splendore. Quelli dell’amore tenero, passionale, instabile e tragico sembrano un prolungamento dei saloni del Castello. A fianco c’è l’Orto del Rinascimento composto da 9 quadrati che paiono scacchiere multicolore. E poi il Giardino dei Semplici, il Labirinto, il Giardino del Sole, il Giardino d’Acqua. A mantenerli sempre perfetti contribuiscono 10 giardinieri che ci lavorano tutto l’anno.
Lasciato il Castello ci dirigiamo verso le vicine grotte delle Savonnieres. La visita guidata si è rivelata poco interessante che punta più a spiegare come realizzano chincaglierie per la boutique grazie all’acqua fortemente calcarea, piuttosto che la recente storia delle due grotte.
La terza tappa, del nostro tuffo nel passato fastoso della Francia Rinascimentale, è Azay le Rideau. Non riusciamo per la pioggia a percorrere i 14 km che la separano da Villandry in bicicletta ma quando arriviamo il piccolo borgo già ci trasporta in una favola dal sapore antico.
Con il suo giardino racchiuso da mura, il Castello, custodito nel cuore del paese, occupa un’isoletta sul fiume Indre. È un gioiello che si compone di logge, motivi gotici e ornamenti tipicamente rinascimentali.
A qualche chilometro di distanza da non perdere La valle trogloditica di Goupillières: dal Medioevo al secolo scorso hanno vissuto, in caverne scavate nel tufo, famiglie di contadini. Oggi il simpaticissimo proprietario, Louis Marie Chardon, ha valorizzato al massimo questo sito lasciando degli elementi d’arredo all’interno delle caverne che danno l’esatta idea di come i trogloditi potessero abitarle. Ha popolato anche le piccole stalle di mucche, asini, galline, conigli ridando vita e fascino a quei luoghi.
La nostra quarta e ultima tappa è il Castello di Clos Lucé, la residenza del grande Leonardo Da Vinci negli ultimi suoi tre anni di vita, ad Amboise. Dire che non ce ne saremmo più andati da quella meravigliosa residenza non è sufficiente a spiegare il nostro entusiasmo. Partiamo dalla considerazione che i francesi sanno come valorizzare al meglio ciò che hanno. Ammettere di aver (ri)-conosciuto la grandezza e il genio di Leonardo quel giorno è dire la verità. Clos Lucé non colpisce per la bellezza della dimora, ma per la puntuale rappresentazione che fa di chi lo ha abitato solo tre anni.
Uscendo, la magia continua nel grande Parco nel quale sono state ricostruite alcune delle sue invenzioni come il carro armato, la mitragliatrice e i ponti con ingranaggi, tutti allestimenti con i quali grandi e piccini possono giocare e interagire. È necessario dedicare a questa visita molto tempo per poter godere appieno di tutto questo.
La partenza è stata il momento più difficile del nostro viaggio. Solo il pensiero di poter tornare in quei luoghi ricchi di storia e di atmosfera ci ha confortato.
Dove mangiare
A Blois consiglio il Restaurant-Brasserie la Trouvaille. Dall’esterno appare anonima, invece è frequentata dai francesi e si mangia divinamente, buono anche il rapporto qualità prezzo. Ad una quindicina di chilometri da Blois, a Chitenay, vale la pena fermarsi all’Auberge Du Centre,vi sembrerà di essere in un ristorante stellato ad un prezzo decisamente più contenuto.
A Villandry da non perdere l’Epicerie Gourmande, una piccola drogheria e « vinoteque » nel cuore del paese, dotata di cucina, una vera chicca. Ad Azay le Rideau proprio sul cancello di ingresso al Castello c’è un piccolo ristorante chiamato Cote Cœur, imperdibile.
Dove alloggiare
Noleggiando le biciclette sono molto comodi i piccoli alberghi di campagna o le Maison d’Hotes che espongono il marchio « Loire a vélo ».
Vicino a Blois consiglio l’Auberge Du Centre molto curato, altrimenti una casa di campagna molto più modesta a Seur chiamata La Valiniere, che però vanta un salottino datato pieno di giochi per bambini e una colazione sostanziosa.
A Villandry consiglio la stanza più grande (ce ne sono solo due) dell’Epicerie Gourmande, che non ha nulla da invidiare ad un buonissimo hotel.
Ad Azay le Rideau non c’è competizione l’Hotel de Biencourt è attaccato al Castello, ha il ricovero per le biciclette, camere pulite e spaziose e un’ottima colazione, il tutto ad un prezzo modesto.
Dove noleggiare le biciclette
Détours de Loire – 35 rue Charles Gille -37000 TOURS
Tel. +33 (0) 2.47.61.22.23
www.locationdevelos.com
Consigli utili
Tenete sempre in considerazione che il tempo in quella regione della Francia cambia molto velocemente. Munitevi di K-way o cerate utili per non farvi sorprendere in bicicletta dalla pioggia.
Il rimorchio per i bambini piccoli è molto divertente, altrimenti i percorsi della Loire a Vélo sono quasi tutti in piste esclusivamente ciclabili quindi molto più sicure anche per chi vuole dotare i bambini di bicicletta. La stagione che va da Maggio a Settembre è l’ideale per le temperature.
Informazioni turistiche
www.castelliloira.it
www.france.fr/fr
www.loireavelo.fr
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Copyright: Familygo. Riproduzione riservata. Foto di M. Serpilli.