Friuli. Nei Magredi un weekend con i bambini tra natura e antichi mestieri

Erika Fasan, autore di Family Go
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Terra di confine, porta d’Oriente e crocevia di culture il Friuli è anche una regione di interessanti scenari naturalistici, di ottimi cibi e ottimi vini, di tradizioni e culture trasmesse ai bambini con percorsi didattici e attività dedicate mai banali. Il nostro viaggio ci porta in provincia di Pordenone, nel territorio dei Magredi, tra la pianura alluvionale e le Dolomiti Friulane.

Tanto tempo fa una povera donna con tanti bambini da crescere incontrò una salamandra sulla sponda di un ruscello e la aiutò a partorire… La salamandra, in realtà, era un’agana, una creatura mitica che abita attorno ai corsi d’acqua e nelle grotte, e, in segno di riconoscenza, le regalò un gomitolo di lana il cui filo non finiva mai. Con quella matassa la donna confezionò vestiti per i propri bambini e poi la donò ad altre donne che poterono così aiutare i propri cari… Il gomitolo passò di mano in mano e si racconta che ancora oggi continua ad essere donato e a portare con sé gioia e condivisione.

E questa idea di condivisione è alla base anche dell’Ecomuseo regionale delle Dolomiti Friulane (che sono Patrimonio Mondiale dell’Umanità Unesco) chiamato proprio Ecomuseo Lis Aganis.

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Con il loro grado di wilderness difficilmente riscontrabile in altre zone dell’arco alpino, le Dolomiti Friulane hanno paesaggi incontaminati di autentica bellezza e rivelano un senso dell’ospitalità davvero di altri tempi. Nei 26 comuni che si estendono su una superficie di 1136 kmq si può praticare un turismo di nicchia, lontano dai grandi numeri e dagli affollamenti di altre destinazioni di maggior richiamo. Un turismo slow, declinato lungo percorsi sportivi (passeggiate non troppo “impegnative” adatte alle famiglie, itinerari da coprire in bicicletta, canoa, arrampicata, il polo sciistico di Piancavallo, il più importante della montagna pordenonese), culturali ed enogastronomici.

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E’ qui che l’Ecomuseo si svela come forma museale diffusa che ha come obiettivo la conservazione e la promozione dell’identità di un territorio e della comunità che lo abita. Comunità che significa soprattutto vita a contatto con la natura, antichi mestieri, tradizioni gastronomiche e racconti che si tramandano di padri in figli. Cuore di Lis Aganis sono i tre percorsi grazie a cui è possibile entrare a contatto con il territorio, partecipare a laboratori e acquisire conoscenze e saperi: Acqua, Sassi, Mestieri.

Acqua: i Magredi di Vivaro e la Grotta di Pradis

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Ai piedi delle Dolomiti si estende l’aspra terra dei Magredi, una distesa di pietre – in apparenza aspra e ostile – dove i fiumi Cellina e Meduna si inabissano a formare un enorme bacino idrico sotterraneo. Conseguenza di questa azione dell’acqua è che gli elementi del suolo penetrano in profondità lasciando in superficie un ambiente spoglio e “povero”; da qui il nome di Magredi, ossia “Terre Magre”. La zona è stata dichiarata dalla CEE Sito di Importanza Comunitaria e Zona di Protezione Speciale per alcune specie di uccelli, come il calandro e l’occhione.

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In questo delicato ecosistema, paragonabile solo alla steppa russa, sono molti gli spunti per le famiglie e le attività che tutto l’anno vengono proposte ai bambini per avvicinarli alla natura e farli crescere consapevoli di quanto li circonda.

Tra i punti più interessanti il Mulin de la Miuta, il mulino sulla Roggia di Vivaro, la cittadina che sorge nel cuore dei Magredi, che vanta ben 700 anni di storia e che – perfettamente restaurato – è un vero paradiso per i bambini che qui possono giocare con i macchinari conservati e divertirsi a macinare il grano.

Ma acqua è anche quella del torrente Cosa che a Pradis di Sopra (nel comune di Clauzetto, definito il Balcone del Friuli per la sua felice posizione geografica) si tuffa in un orrido profondo dando origine a spettacolari cascate: da qualche anno un percorso ad anello circonda la zona e permette di ammirarla in tutta la sua maestosità. Poco lontano dalle Grotte di Pradis sorge il Museo della Grotta che ripercorre, attraverso resti di manufatti e di scheletri di animali, l’affascinante storia del Paleolitico sulle Dolomiti Friulane.

Sassi: la Raccolta Archeologica di Sequals e Poffabro, uno dei borghi più belli d’Italia

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A Lestans di Sequals, in una Villa Veneta risalente al 1520, è conservata un’interessante raccolta archeologica di reperti rinvenuti nel territorio pedemontano tra il Tagliamento e il Meduna e risalenti a un periodo compreso tra l’epoca preistorica e quella rinascimentale. Vi si propongono interessanti laboratori per bambini e adulti: noi abbiamo assistito a una divertente dimostrazione di come sia possibile accendere il fuoco con pezzi di legno e pietra e uno speciale fungo come “carburante”.

La Villa è aperta ogni sabato e domenica dalle 16 alle 18 e offre la possibilità di visitare al piano superiore anche la bellissima Casa del ‘900, che raccoglie una grandissima quantità di oggetti della vita quotidiana delle famiglie, di varia estrazione sociale, del secolo scorso. Oggetti, accuratamente restaurati, lontani nel tempo ma non troppo da non sentire un pizzico di nostalgia…

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Pietre altrettanto suggestive sono anche quelle di Poffabro, in Val Colvera, inserito nel 2001 nel Club “I borghi più belli d’Italia“: le sue case in pietra, anche se in parte erose dal tempo, sono un bell’esempio di architettura “spontanea” e “funzionale”al tempo stesso, frutto della secolare esperienza della gente della valle. Incantevole, nel periodo natalizio, anche grazie ai moltissimi presepi che le sue vie secolari accolgono.

Mestieri: il Museo dell’Arte fabbrile e delle coltellerie di Maniago

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Un bel viaggio nel tempo, nelle tradizioni e negli antichi mestieri è quello al CoRiCaMa (oggi Museo dell’Arte fabbrile e delle coltellerie, MAFC) di Maniago, fiorente distretto industriale e ancor oggi “capitale” delle lame di qualità (in particolare quelle di precisione utilizzate in campo medico). CoRiCaMa è l’acronimo di Coltellerie Riunite di Caslino e Maniago, la più importante fabbrica di coltelli del territorio rimasta attiva fino al 1972.

Nei suoi locali è attivo dal 2009 il MAFC appunto, un bellissimo esempio di archeologia industriale che ripercorre la storia delle lame (moltissimi gli esemplari esposti, alcuni di elevato valore), anche nella letteratura e nel cinema, la storia della fabbrica e permette una interessante immersione in un quello che, per molti anni, è stato il Luogo di un’intera comunità. Il Museo – momentaneamente chiuso per l’emergenza sanitaria Covid-19 – solitamente propone nei week end divertenti laboratori per bambini, che possono giocare in tutta sicurezza con lame di plastica o carta e conoscere quanto esposto nelle sale.

Spilimbergo e la Scuola del mosaico

Tra le più affascinanti cittadine della regione, Spilimbergo ci conquista con la sua atmosfera pacata ed elegante, con il suo borgo antico, con il castello medievale dalla facciata dipinta e con il duomo con affreschi trecenteschi.

Ma soprattutto ci lascia il ricordo di una splendida visita alla Scuola Mosaicisti del Friuli che si avvicina a festeggiare il secolo di vita. Vero faro per gli amanti del mosaico di tutto il mondo (che qui accedono dopo un’attenta selezione), la Scuola propone percorsi della durata di tre anni: nelle sue sale è possibile ammirare l’evoluzione della tecnica e della creatività degli studenti. Che iniziano dedicandosi, da soli e in gruppo, al mosaico classico e arrivano, al termine del terzo anno, a realizzare opere di gusto contemporaneo, strabilianti per il loro livello di innovazione e originalità. La scuola – dove tutti i mosaici si possono toccare con mano (tanto la pietra delle tessere non si rovina!) – propone anche corsi estivi per famiglie.

Un anno di eventi nel territorio: grandi e bambini, siete tutti invitati!

Per tutti, e per tutto l’anno, l’Ecomuseo propone tanti laboratori, tante attività e tanti eventi per far divertire in modo intelligente e promuovere il territorio.

     

In questo periodo di #iorestoacasa la pagina Facebook dell’Ecomuseo propone interessanti iniziative virtuali per mantenere vivo il rapporto con il territorio e i suoi abitanti. Ogni settimana un Archeo in Tour, con approfondimenti e la possibilità di dare sfogo alla propria creatività, e Passiparole con un click, con tanti indovinelli e tante domande per scoprire ogni giorno qualcosa di nuovo.

Cosa mangiare

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Il Friuli Occidentale è una terra di gusto e i prodotti locali sono raccolti nel cosiddetto Paniere delle Dolomiti Friulane. Tra i più celebri citiamo la cipolla rossa di Cavasso e quella rosa della Valcosa (entrambe presidio Slow Food), ma soprattutto la pitina, una carne di maiale essiccata e stagionata con una parte di carne ovina. Originaria della Val Tramontina, un’altra delle valli del territorio, è considerata un vero e proprio prodotto culturale, riscoperta negli ultimi decenni e divenuta oggetto dell’attenzione di esperti e buongustai. Altro piatto tradizionale, nelle sue molte varianti, è il frico, un gustoso tortino a base di formaggio che può essere preparato anche con patate e/o cipolle.

Dove dormire: la magica esperienza da Gelindo dei Magredi

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A Vivaro, nel cuore dei Magredi, poco a nord di Pordenone, imperdibile è l’esperienza di un soggiorno a “Gelindo dei Magredi“, un centro di turismo rurale immerso nel verde della pianura ai piedi delle Dolomiti.

Potremmo cominciare in tanti modi: ad esempio dicendo che la cornice naturalistica è splendida (il resort sorge su un podere di 15 ettari di pascoli, orti, frutteti e vigneti), che qui si mangia benissimo, che le attività per bambini sono tante e tutte interessanti.

Ma noi preferiamo cominciare dicendo che qui sono tutti simpaticissimi! Lo staff di Gelindo dei Magredi, infatti, è una grande tribù i cui componenti, a vario titolo apparentati tra loro, catturano l’ospite in un turbine di risate e racconti. Piero, uno dei proprietari, ci mostra con orgoglio un cjavedal (l’alare del focolare) di ferro battuto, bellissimo omaggio alle generazioni passate per le quali il possesso di uno di questi strumenti era simbolo del raggiungimento di una felice posizione economica e sociale.

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Gelindo dei Magredi è resort con alloggi agrituristici (le camere, suddivise in 4 depandance, sono dotate di servizi interni, tv e clima), ristorante con 500 coperti (compresi quelli della vicina lataria), punto vendita di vini e prodotti tipici, piscine, fattoria didattica che propone laboratori e attività per far conoscere da vicino la natura e le tradizioni del territorio (come i laboratori per bambini per la produzione di burro e formaggio o quelli per adulti che possono anche collaborare in cucina), maneggio con 30 cavalli, campeggio agrituristico e molto altro.

Attento soprattutto agli ospiti più piccoli Gelindo propone anche Agricampus, Cavalcampus per gli appassionati di equitazione e Family Day, giornate in campagna per gruppi di famiglie con bambini. Nello stesso periodo in cui soggiorniamo noi arriva un gruppo di circa 40 “single parents” inglesi: mamme e papà single in compagnia dei loro figli e arrivati fin dalla lontana Gran Bretagna per toccare con mano l’offerta turistica e naturalistica di Gelindo. E non c’è da stupirsi! A qualcuno forse sembrerà normale, ma a noi la passeggiata mattutina nell’erba ancora bagnata di rugiada, tra caprette appena nate, pony e pulcini è rimasta davvero nel cuore…

Come arrivare

Arrivare a Vivaro e scoprire tutte le bellezze dei territorio è facile: in auto basta percorrere la A28 in direzione Pordenone e prendere l’uscita Cimpello verso Cimpello – Pian di Pan.

Mappa dei luoghi

Google Map

Info turistiche

Dolomiti Friulanewww.ecomuseolisaganis.it

 

Copyright: Familygo. Riproduzione riservata. Foto di Ecomuseo Lis Aganis; Consorzio Turistico Dolomiti Friulane; Turismo FVG, ph.Gaudenzio, ph. Verin e ph. Cossutta.

 

 

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