Viaggio in Provenza con bambini nelle mille sfumature di viola

Annalisa Porporato e Franco Voglino, autore di Family Go
Tempo necessario: 1 settimana
Età bambini:  4-12 anni

Il paesaggio della Provenza è unico e conquista ogni cuore soprattutto tra fine giugno e luglio, quando la lavanda in fiore si rincorre per i campi ondulati del Plateau de Valensole, o sugli altopiani dei Pays de Forcalquier. Ma un viaggio in Provenza con bambini non è solo ammirare la fioritura della lavanda, è anche visitare borghi arroccati su dossi isolati in cui si gioca a nascondino, cittadine dai mercati con mille colori, abbazie nascoste in piccole vallette in cui vivono ancora le fate…

Narra la leggenda che una bella fata di nome “Lavandula”, bionda e con occhi azzurri, nacque un giorno lontano dalla lavanda selvatica sulle montagne di Lure. Un pomeriggio, mentre cercava un luogo ove stabilirsi, prese a sfogliare il suo taccuino speciale, in cui vi erano dipinti numerosi paesaggi. Il suo sguardo si posò sulla pagina della Provenza, all’epoca una landa incolta, e si mise a piangere per quella desolazione.

Calde lacrime color lavanda scesero dai suoi occhi, macchiando la pagina aperta. Vedendo ciò, cercò di rimediare asciugandosi rapidamente gli occhi azzurri ma ottenne l’effetto opposto a quello voluto poiché altre goccioline sottili come acqua si dispersero ancor di più sulla pagina. Disperata, la fata tirò allora sulla pagina un pezzo di cielo blu, per dimenticare tutte queste macchie.

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Da quel giorno, la lavanda cresce su questa terra, e le giovani bionde di questi paesi possiedono nei loro occhi azzurri uno scintillio iridescente di colore viola lavanda, soprattutto quando, nei tardi pomeriggi estivi, esse guardano il cielo adagiarsi sui campi di lavanda in fiore.

Cosa vedere con i bambini: oh che bel castello…

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Arrivando dal nord-ovest, la porta della Provenza è, oggi come nel medioevo, Sisteron, dominata da una impressionante fortezza che chiude letteralmente il paesaggio strozzando la strada con il corso della Durance.

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Si può visitare La Citadelle in piena libertà inoltrandosi lungo un percorso sonoro in sei lingue fino ad arrivare alla sporgente garitta del diavolo, a strapiombo sul sottostante fiume. Anche il borgo offre le sue attrattive, grazie a due percorsi-giochi, una “caccia al tesoro” a cielo aperto.

In abbazia alla ricerca del drago

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Solitamente si pensa che le abbazie offrano poca attrattiva ai bambini e generalmente è così, ma non l’Abbazia di Ganagobie.

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Già per raggiungerla si deve attraversare un bosco magico, in cui si trovano strane spirali formate da pietre allineate. Che siano i resti di danze fatate?

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All’interno della chiesa abbaziale, poi, si trova un magnifico mosaico che raffigura un complesso bestiario medievale: tutti alla ricerca del drago allora, e del cavaliere che lo combatte. E dove si nasconde l’elefante con tanto di torretta sulla schiena?

Palazzo e ponte: le leggende di Avignon

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In un viaggio in Provenza non può mancare una giornata ad Avignone. La città è dominata da due monumenti caratteristici la cui visita si svolge con audio guide (anche in italiano) e, di recente, anche grazie a innovativi tablet. Il primo è il Palazzo dei Papi, mastodontico edificio in cui si viene a scoprire che nascondere i tesori sotto la classica mattonella non è solo un modo di dire!

Il secondo è il Ponte Saint-Bénezet che, narra la leggenda, venne costruito per volere di un pastorello; preso per pazzo, gli fu detto che se voleva costruirsi un ponte non aveva che da prender un grande masso lasciato in piazza da anni, e cominciar con quello. Grazie all’aiuto divino il giovane pastore issò il masso sulla spalla e lo gettò nel Rodano tra lo stupore dei presenti che si affrettarono ad obbedire ad una così chiara ingiunzione divina. Non si può non visitare, intonando la celebre canzoncina: “Sur le pont d’Avignon, On y danse, on y danse, Sur le pont d’Avignon, On y danse tous en rond“.

Uno storico ponte…che ponte non è!

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Si tratta in realtà di un antico acquedotto romano, in posizione defilata rispetto alla Provenza più tipica e classica, ma dista così poco da Avignone (25 km) che è impossibile mancarne la vista. Parliamo di Pont du Gard, a cavallo del torrente Gardon da ben due millenni, opera ingegneristica strabiliante trasformata nel Settecento in ponte carrabile.

Due sono gli ingressi possibili: la Rive Droite, consigliata a chi vuole fermarsi sulle spiagge lungo il torrente e preferisce un po’ più di tranquillità, e la Rive Gauche più vicina alle attrattive del Museo Archeologico. Qui potete trovare ricostruzioni e video, un cinema a ciclo continuo in cui seguire attraverso il volo di una libellula la storia dell’acquedotto, ed il Ludo, uno spazio interattivo in cui i bambini possono simulare la vita dell’epoca romana (ingresso a pagamento presso il parcheggio per tutte le attrazioni).

INFORMAZIONI UTILI

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Come arrivare

In aereo – L’aeroporto più vicino è quello di Marsiglia, nei pressi del quale si trova la stazione ferroviaria di Vitrolles con i collegamenti alle principali città della Provenza mentre tramite bus navetta si arriva alla stazione ferroviaria di Marsiglia e alla stazione degli autobus di Aix-en-Provence.
In auto – gli accessi per la Francia sono dal Tunnel del Monte Bianco, dal Tunnel del Frejus (entrambi a pagamento), dal colle del Monginevro e da Ventimiglia.
In treno – le linee ferroviarie (www.sncf.com) arrivano ad Arles ed Avignone, ma per muoversi in loco è necessario utilizzare gli autobus o noleggiare un’auto.

Dove dormire

Mas de l’Oulivié. Les Baux de Provence. Una dimora di charme a quattro stelle nella campagna provenzale che accoglie le famiglie con tante attenzioni: una bella piscina, camere familiari, menù bambini, un ampio e meraviglioso giardino.

Ibis budget Cavaillon: prezzi contenuti per famiglie con un buon rapporto qualità/prezzo in una zona strategica, a due passi da ogni attrazione provenzale.

Info utili

Per un viaggio in Provenza, consultate il sito ufficiale www.provenceguide.com

Tra le guide, potete scegliere “Itinerari imperdibili in Provenza e Camargue”, di Annalisa Porporato e Franco Voglino, Edizioni del Capricorno, 2016.

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Copyright: Familygo. Foto di F. Voglino

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