In Romagna per scoprire la piadina e in Emilia per gustarla da FICO

La piadina romagnola
Germana Cabrelle, autore di Family Go
Tempo necessario: 1 giorno
Età bambini:  0-12 mesi1-3 anni4-12 anni13-18 anni

La piadina romagnola ha la forma e lo spessore di un disco in vinile ed è un impasto semplicissimo di farina, acqua, sale, strutto (o olio extravergine d’oliva) cotto su una speciale padella larga e piatta dai bordi leggermente rialzati che si chiama testo romagnolo, ormai brevettato e diffuso in tutta Italia. E piace a tutti, bambini, ragazzi e adulti: è un cibo che unisce. Scopriamo la sua storia e dove gustare l’originale da Ravenna fino a FICO (BO), passando per la Riviera Romagnola.

Da cibo degli Etruschi a prodotto IGP: il viaggio nei secoli della piadina

La piadina – detta anche piada – è una tradizione gastronomica tipica della Romagna e le sue tracce più antiche risalgono al 1.200 a.C., quando con tutta probabilità furono gli Etruschi a insegnare alle popolazioni locali come cucinare cereali sopra una pietra rovente, influenzando così la prima gastronomia della nascente Roma.

Da allora in quel territorio e con le inevitabili evoluzioni dei secoli, si è sempre continuato a consumarla e dal 24 ottobre 2014 la Piadina Romagnola è stata insignita della denominazione di Indicazione Geografica Protetta (IGP) essendo, per l’appunto, una specialità della regione Emilia Romagna e in particolare delle province di Ravenna, Forlì-Cesena, Rimini e Bologna.

Va detto subito che la piadina tipica del Forlivese, del Cesenate e del Ravennate è più spessa, mentre la piadina riminese è più sottile.

Un disco buono come il pane da riempire di gusto

FICO, la piadina di Dora Sons

La piadina romagnola è considerata, a buon diritto, la regina dello street food italiano in quanto facile da preparare e veloce da farcire in tanti appetitosi modi. Un pasto versatile e completo, insomma.

Essendo un prodotto IGP, c’è un disciplinare preciso che stabilisce il procedimento giusto per preparare la piadina romagnola a norma di legge. Se si preferisce, però, ottenere una piadina più morbida si può aggiungere il latte e se si vuole invece renderla più fragrante si mette un po’ di bicarbonato (ma, naturalmente, tutte queste varianti la ricetta originale non le prevede).

Come ottenere una squisita farcitura

FICO, la piadina di Dora SonsIl ripieno più classico è con stracchino o squacquerone spalmati all’interno e con l’aggiunta di qualche fogliolina di rucola. Oppure si può farcire con robiola e mortadella, philadelphia e prosciutto, ricotta e bresaola sempre abbinati a verdura cruda o cotta, come per esempio lattuga o zucchine grigliate.

Naturalmente si possono scegliere anche salumi molto saporiti, come lo speck o il Culatello di Zibello e in questo caso la verdura servirà a bilanciare la sapidità e rendere l’insieme più equilibrato.

Anche per quanto riguarda i formaggi si può optare tra quelli a pasta molle o dura, dai cremosi agli stagionati. Ma anche in questo caso ci sono alcuni piccoli trucchi per la farcitura perfetta della piadina: i formaggi freschi vanno infatti spalmati come primo ingrediente, in modo che si sciolgano e si mantengano filanti al punto giusto, mentre per gli stagionati il consiglio è di utilizzarli a scaglie come tocco finale. Un’altra farcitura della piadina romagnola è con erbe di campo o con il pesce azzurro, come usavano fare un tempo i contadini e i pescatori della Romagna.

La piadina, cibo che unisce

FICO, la piadina frittaUltimamente la piadina romagnola IGP è diventata anche il messaggio di unione tra territori colpiti dall’alluvione del 17 maggio 2023, con la possibilità di recarsi in quei posti per sostenere l’economia, scoprire gusti e racconti dal grande potenziale educativo, a partire proprio dal legame con la dieta mediterranea e la tradizione storica del prodotto.

È stata così avviata la campagna triennale di comunicazione e informazione dedicata alla Piadina Romagnola IGP, cofinanziata dall’Unione Europea e dal Consorzio di Promozione e Tutela della Piadina Romagnola per farla meglio conoscere in Italia e in Europa insieme alle destinazioni della riviera romagnola. Alfio Biagini, Presidente del Consorzio di Promozione e Tutela della Piadina Romagnola, afferma: “con questa campagna la Piadina Romagnola IGP varca i confini territoriali diventando simbolo di accoglienza, inclusività e amicizia fra i paesi d’Europa.” Attualmente il Consorzio conta 12 realtà di diversa grandezza fra aziende artigianali, industriali e chioschi appartenenti alle zone della Romagna.

Un assaggio di Ravenna e alle spiagge della riviera romagnola

L’occasione per gustare una piadina preparata come vuole la tradizione romagnola, è una gita a Ravenna, città famosa per i meravigliosi e colorati mosaici della Basilica di San Vitale e del Mausoleo di Galla Placidia: capolavori celebrati in tutto il mondo, da ammirare con il naso all’insù, tanta è la magnificenza che decora e avvolge come un manto dorato pavimenti, colonne e soffitti. Non per niente questi siti sono stati dichiarati Patrimonio dell’Umanità. Da vedere a Ravenna ci sono anche la Basilica di Sant’Appollinare e la tomba del poeta Dante Alighieri, oltre ad altri interessanti monumenti storici. Bagnata dal Mare Adriatico, la Romagna è famosa anche e soprattutto per i suoi lidi: spiagge ampie dalla sabbia fine come Cesenatico, Cervia, Milano Marittima, Bellaria. Se invece dell’ombrellone si vuole fare a un parco divertimenti, a Savio c’è Mirabilandia.

La ghiotta occasione di gustare la piadina da FICO a Bologna

FICO, mortadella peluche     FICO, la piadina di Dora Sons

Inserendo nel programma della gita a Ravenna anche il vicino capoluogo di Bologna, consigliamo una visita a FICO, il parco tematico dedicato al settore agroalimentare e alla gastronomia che racchiude al proprio interno le migliori prelibatezze italiane diversificate per ciascuna regione dello Stivale.

la mortadella a FICO, la mascotte e i bambiniSarà la ghiotta occasione per gustare la piadina romagnola in una delle sue migliori e più originali espressioni: fritta. La Piadineria Dora &Sons, infatti, ha portato a FICO il grande classico della riviera romagnola con le farciture tradizionali ma offrendo anche, per i palati più esigenti, combinazioni ricercate e gustose per far comprendere come questo spezzafame si presti a essere interpretato in tanti modi.

Se poi volete abbinarla a una prelibatezza tipica emiliana, già che siete a Fico visitate la Fabbrica della Mortadella Bologna IGP, in cui è possibile assistere a tutte le fasi produttive – dall’impasto, alla legatura a mano fino alla docciatura – del saporito salume rosa italiano, un altro prodotto certificato. Esattamente come la piadina.

Per Informazioni

www.fico.it/

 

Copyright: FamilyGO. Foto di FICO; Depositphotos

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