Un percorso magico tra luci, suoni, acqua e installazioni interattive dove i visitatori possono toccare e muoversi all’interno di un mondo digitale che prende vita attorno a loro.
A Tokyo, in Giappone, c’è un museo che più che da visitare… è da vivere. È il TeamLab Planets e possiamo confermare che è un’esperienza multisensoriale senza paragoni. Si trova a solo un minuto a piedi dalla stazione Shin-Toyosu sulla linea Yurikamome e a circa dieci minuti a piedi dalla stazione Toyosu della linea Yurakucho della metropolitana di Tokyo.
Camminare scalzi su superfici morbide, passeggiare su un giardino digitale con oltre 13 mila fiori o immergersi in acqua limpida fino alle ginocchia sono sensazioni uniche e memorabili. Le installazioni reagiscono ai movimenti dei visitatori: ogni passo, ogni gesto influenzano lo spazio attorno. Ci siamo stati, e qui vi raccontiamo tutto!
TeamLab Planets Tokyo: un mondo parallelo di luci e fantasia
Appena varcata la soglia di TeamLab Planets ci siamo resi conto che stavamo per diventare parte di un’opera d’arte.
Camminando a piedi nudi ci siamo trovati a interagire con un’acqua popolata da koi digitali che si trasformano in fiori, a perderci tra un giardino di fiori galleggianti che sembrano fluttuare nello spazio e a immergerci in una camera a specchio illuminata da luci di cristallo, dando la sensazione di un universo infinito.
Abbiamo toccato superfici diverse, ascoltato i suoni che ci circondavano e percepito i cambiamenti di luce e temperatura, mentre la cascata di particelle luminose reagiva alla nostra presenza, il pavimento del “buco nero morbido” sembrava cedere sotto i piedi e le formazioni cristalline mutavano a partire dalle interazioni dei visitatori.
Va detto inoltre che da gennaio 2025 lo spazio espositivo è stato ampliato e sono state aggiunte 10 nuove opere sbalorditive, tra cui Athletics Forest, dove ci siamo divertiti a saltare su superfici rimbalzanti e sfere colorate. Con i bambini non perdete qui Multi Jumping Universe, un’area riservata ai piccoli visitatori fino a 12 anni, dove il pavimento è una grande superficie elastica: saltando, i più piccoli possono “deformare” lo spazio digitale attorno a loro, attirare polvere di stelle, far nascere nuove stelle e persino creare un “buco nero” che risucchia gli elementi circostanti. Un modo divertente e sicuro per esplorare un universo che reagisce ai loro movimenti. Accanto c’è anche Future Park, un’area educativa in cui la creatività collaborativa permette di realizzare opere digitali insieme ad altri visitatori.
Arte, gioco e meraviglia
Ci siamo immersi completamente nell’avventura, e possiamo dire che TeamLab Planets funziona davvero per tutti, è un mondo dove anche gli adulti tornano bambini.
Una delle nostre installazioni preferite è stata Graffiti Nature (o Graffiti Forest): ai bambini viene dato un foglio su cui disegnare una creatura, che poi viene scannerizzata e prende vita sul pavimento e sulle pareti. Le nostre creature digitali si muovevano, interagivano e si moltiplicavano: un piccolo ecosistema interattivo.
Ogni sala ha la sua magia, e l’esperienza cambia a seconda del tempo che ci si concede. Correre per fare foto significa perdere il bello: il consiglio è di fermarsi, osservare e lasciarsi trasportare.
Informazioni pratiche
Consigliamo di acquistare i biglietti per tempo online e di visitare il museo la mattina presto, in un giorno non festivo, per evitare la folla.
All’ingresso ci sono armadietti per lasciare borse e scarpe; il percorso è sicuro e pensato per visitatori di tutte le età.
Per ulteriori informazioni vi invitiamo a consultare il sito ufficiale con tutte le attrazioni: teamlab.art/it/e/planets/
E se ricordate, questa è una delle 5 esperienze da fare a Tokyo con i bambini!
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Copyright FamilyGO. Foto di Chiara Giora





