Dal Québec a Toronto con intermezzi di grattacieli, foreste, cascate, cabane à sucre e città fiabesche: un on the road alla scoperta della parte Est del Canada con due bambine a bordo.
Quest’estate abbiamo deciso di festeggiare un traguardo importante: il nostro primo anniversario di matrimonio a due cifre. Dieci anni. E ci siamo detti che c’è sempre un buon motivo per celebrare ciò che conta e, per noi, il viaggio è la ricompensa più bella. Così è nata l’idea di un viaggio importante nel mondo, un’avventura in Canada insieme alle nostre figlie di 4 e 8 anni.
Ci sono tanti modi di esplorare il Canada: c’è chi sceglie il camper, chi i treni panoramici, chi i grandi tour organizzati. Noi abbiamo scelto la formula più semplice e flessibile per una famiglia: noleggiare un’auto e partire alla volta di un on the road di quasi due settimane (13 giorni esattamente) alla scoperta del Canada orientale. Città, boschi, cascate e animali selvatici. E la promessa di tornare un giorno anche nella parte occidentale. Quindi… restate connessi.
Di seguito il nostro itinerario costruito su misura da Onivà, realtà italiana di travel designers, tappa per tappa, con luoghi scelti accuratamente e perfetti per chi viaggia in Canada con bambini.
Montréal: il nostro primo abbraccio al Canada
Montréal è una città piena di energia, creativa, multiculturale e sorprendentemente family-friendly. È anche considerata la capitale culturale del Canada, e noi lo abbiamo capito subito.
Ci siamo arrivati in aereo con un volo diretto da Venezia (città a noi più comoda da cui partire) e l’abbiamo girata sia a piedi che con qualche capatina in metropolitana e in autobus.
Abbiamo iniziato da Plateau Mont-Royal, quartiere colorato di murales, case con scalette esterne e parchi giochi. Da lì siamo approdati in un’istituzione: Schwartz’s Deli, per assaggiare il suo celebre pastrami affumicato. Coda fuori, tavoli vicini, atmosfera autentica e conviviale, panini che spariscono in un attimo, anche dalle mani dei bambini.
Poi ci siamo spostati a Mile End, quartiere creativo e alternativo ricco di caffetterie, bagel factory storiche (anche qui, tappa obbligatoria!) e vicoli tranquilli, e alla Petite Italie, dove locali, profumi e voci (qui si parla l’“italianese”) raccontano un’altra anima della città, un po’ più vicina a noi.
Montréal è fatta di contrasti, e con i bambini è bello passarci dentro: moderno, antico, europeo, americano, tutto insieme.
La parte più suggestiva è senza dubbio la Old Montréal, da dove ebbe origine la città, con le sue strade acciottolate, la magnifica Basilica di Notre-Dame in stile neo gotico, vetrate colorate e il soffitto a volta, e la Cattedrale di Maria Regina del Mondo, che contrasta elegantemente con i modaioli grattacieli.
Poco distante dalla parte antica della città c’è il Porto Vecchio di Montréal, un vero e proprio parco urbano che si estende per oltre due chilometri lungo il litorale. Classificato al secondo posto tra i siti più visitati del Canada, il Porto Vecchio propone numerose attività turistiche come un parco avventura, un labirinto, una teleferica, navi da crociera e molto altro. Abbiamo scoperto questo sito popolare da una nuova prospettiva, in pedalò, ammirando dall’acqua i panorami più belli di Montréal.
Per uno spuntino dolce e per un po’ di shopping culinario, tappa a Le Petit Dep, caffetteria dall’atmosfera parigina, e al Marché des Saveurs du Québec, per scoprire prodotti locali e fare scorta di sciroppo d’acero (che con i bambini è sempre un successo).
Montréal è stata il nostro ingresso nel ritmo del viaggio: vivace e facile da vivere con bambine piccole. È qui che noleggiamo l’auto per dare ufficialmente il via al nostro on the road canadese.
Québec City: una città da fiaba
In tre ore d’auto arriviamo a Québec City. Qui sembra di entrare in una favola. Le mura storiche, le stradine strette, i tetti aguzzi: tutto parla di un tempo lontano, ma con servizi e organizzazione moderni.
La nostra prima tappa è stata la Terrasse Dufferin, una lunga passerella in legno con vista sul fiume San Lorenzo e sul Château Frontenac, uno tra gli hotel più fotografati del mondo. Le bambine hanno corso libere, in sicurezza, noi abbiamo scattato decine di foto e ci siamo riempiti gli occhi di blu, di vento… e di pioggia (sì, in Canada il tempo è particolarmente ballerino, inutile dirvi di vestirvi a strati e portare sempre ombrellino e k-way).
Poi abbiamo esplorato Place Royale, fulcro medievale della città che ricorda molto zone storiche delle capitali europee, e ci siamo addentrati nel quartiere Petit Champlain, pieno di piccole botteghe e pittoresche insegne che sembrano scenografie, dove abbiamo fatto tappa in un negozio più alto che largo dedicato alle sculture in legno con tanto di visita alla falegnameria vera e propria.
Tappa imperdibile, e amatissima dalle bambine: la Boutique de Noël de Québec, un negozio che vende decorazioni natalizie tutto l’anno. In piena estate, circondati da renne e lucine, è stato come una piccola magia fuori stagione.
Abbiamo dedicato anche mezza giornata alle Montmorency Falls. A poca distanza dalla città si raggiungono Chute Montmorency e il suo parco. Il percorso panoramico, la cascata che si getta nel Fiume San Lorenzo, il ponte sospeso, la zip line a la scalinata che permette di godersi la cascata da più punti di vista – e di altezza – regalano panorami spettacolari, senza essere impegnativi per i bambini. Facile ed emozionante.
Tadoussac: l’emozione del whale watching
Tadoussac è un piccolo villaggio di appena 800 abitanti, nella regione della Côte-Nord, sulla sponda settentrionale del Québec, ma per noi è diventato un ricordo gigantesco. Qui abbiamo vissuto una delle esperienze più emozionanti del nostro Canada con bambini: il whale watching.
Lo raggiungiamo in tre ore d’auto da Québec city, con tanto di imbarco nel traghetto gratuito, operante 24h, per attraversare il fiordo di Saguenay e raggiungere la nostra meta.
E poi qui salire, una mattina, su una barca, indossare la giacca impermeabile, sentire il vento gelido sul viso… e vivere quel momento che ti toglie il fiato: il soffio di una balena. Vederla emergere dall’acqua, vicina, reale, immensa. Le bambine erano senza parole, e noi anche. Poi io, che sono una tenerona, mi sono persino emozionata fino alle lacrime. La forza della natura ti rimette al tuo posto, ricordandoti l’incredibile ricchezza che ci circonda e quanto siamo semplici ospiti in questa immensità.
Ma la zona offre anche altro: la Chapelle de Tadoussac, cappella di legno del 1757 perfettamente mantenuta, dal tetto rosso e le pareti bianche; il Centre d’Interprétation des Mammifères Marins (Cimm), un museo della scienza ideale per capire cosa abbiamo visto in mare: all’interno è possibile osservare un capodoglio imbalsamato di 13 metri, toccare il dente di un narvalo ed esplorare il mondo sonoro delle balene; e il percorso costiero della Pointe-de-l’Islet, semplice e panoramico, della durata di 20 minuti, dove – se siete fortunati – potete scorgere balene e beluga direttamente dalla riva. Un’esperienza che da sola vale il viaggio.
Trois-Rivières e il Parc National de la Mauricie: la natura che calma tutto
Lasciato il mare, in quattro ore e mezza (spezzettate da piccole soste) abbiamo attraversato il Québec verso Trois-Rivières, una cittadina tranquilla e piacevole per una sosta slow con strade pedonali colorate. Da qui ci siamo diretti al Parc National de la Mauricie, un’immersione nella natura pura: foreste infinite, laghi silenziosi, sentieri facili e panorami che sembrano dipinti.
Con i bambini è il posto ideale per rallentare, osservare, ascoltare il rumore dell’acqua e degli animali. Il Canada è anche questo: spazi che fanno respirare. Ci siamo fatti consegnare una mappa del parco e abbiamo scelto un percorso breve e facile, ideale anche per gambette piccole.
E tra un giro e un picnic abbiamo cercato le sedie rosse giganti in plastica riciclata: sono posizionate in punti di osservazione incantevoli e fanno parte di un progetto che vuole mettere in dialogo uomo e ambiente in una forma di rispetto reciproco.
Rigaud e la notte in una cabane à sucre
Una delle esperienze più tipiche del Québec è la cabane à sucre, la casa dove si raccoglie la linfa degli aceri per produrre lo sciroppo d’acero. E noi non ci siamo limitati a visitarla: ci abbiamo dormito. La Sucrerie de la Montagne, una di queste tipiche “casette”, si trova nei boschi di Rigaud, a tre ore dal Parc National de la Mauricie e a un’ora da Montréal.
Cena tradizionale in un ambiente rustico con piatti a base di acero e assaggio della taffy sulla neve, il lecca-lecca d’acero preparato su ghiaccio, caccia alle lucciole quando scende la sera, una dormita rigenerante in uno chalet tra alberi d’acero. E anche qui… tanta emozione e gratitudine.
Toronto e le cascate del Niagara: grandi esperienze a misura di famiglia
Ultima tappa del nostro viaggio in Canada con bambini: Toronto, moderna, verticale, ma sorprendentemente accogliente. La raggiungiamo lasciando l’auto a Montréal e prendendo il treno che da Montréal Central Station ci porta, in 5 ore e mezza, a Toronto Union Station.
A Montréal ci spostiamo prevalentemente in autobus: è tutto ben collegato e relativamente comodo.
Abbiamo iniziato dal simbolo più famoso: la CN Tower, l’iconica torre panoramica, simbolo della città, che offre viste spettacolari sullo skyline e ospita piattaforme d’osservazione, ristorante girevole ed esperienze adrenaliniche come l’EdgeWalk.
Poi una parentesi storica al Fort York, sito storico fondato dai britannici nel 1793 per difendere la vecchia York: un punto di partenza per conoscere la storia della città. Una pausa nel silenzio gotico della Saint James Cathedral, e poi via nel quartiere più suggestivo: il Distillery District, ex distilleria trasformata in un distretto pedonale pieno di locali, arte e scorci perfetti per passeggiare con i bambini.
E poi l’escursione che tutti aspettavamo: le Cascate del Niagara, a poco più di un’ora di shuttle dalla Union station Bus Terminal di Toronto. Rumore assordante, ponchi impermeabili rossi, spruzzi ovunque, barca sotto l’acqua: pura adrenalina, ma sempre in sicurezza. È uno di quei momenti che restano addosso per anni.
Informazioni utili per un viaggio in Canada con bambini
Quando andare: estate (giugno-settembre): la stagione ideale per il nostro itinerario. Primavera (marzo-aprile): perfetta per le cabane à sucre, perché è il momento di raccolta della linfa e della trasformazione in sciroppo d’acero, con una serie di attività collaterali, molte delle quali pensate per i bambini. Autunno (settembre-ottobre): foliage eccezionale.
Come raggiungere il Canada orientale e come spostarsi: per iniziare un viaggio in Canada con bambini nel modo più semplice possibile, Montréal è lo scalo ideale: è una città vicina alle principali destinazioni dell’Est e soprattutto è raggiungibile con voli diretti dall’Italia (Roma Fiumicino, Milano Malpensa, Venezia Marco Polo) con un volo di 8 ore e mezza.
Il Canada è immenso e le distanze sono grandi. Per un viaggio sereno con bambini consigliamo di noleggiare un’auto, come abbiamo fatto noi: permette pause, deviazioni, ritmi lenti e una vera esperienza on the road.
Organizzazione : se non avete tempo o volete un supporto esperto, potete affidarvi a un tour operator specializzato. Noi abbiamo scelto Onivà, che ci ha aiutati a pianificare tappe, attività e logistica, rendendo il viaggio più semplice e sicuro.
E infine… un po’ di consigli pratici: prenotate in anticipo hotel e whale watching. Portate abbigliamento a strati (anche in estate). Fate un’assicurazione sanitaria. Ricordate gli adattatori universali per le prese. È necessario il passaporto e il visto ETA.
Per ulteriori idee sulla destinazione, vi consigliamo di consultare il sito ufficiale del Canada: travel.destinationcanada.com/en-ca
Copyright FamilyGO. Foto di Margherita Grotto







