Il 23 e 24 agosto settembre a Murlo, a pochi chilometri da Siena, si tiene la nona edizione di BluEtrusco, il Festival della cultura etrusca. Due giorni di rievocazioni storiche, laboratori didattici, visite guidate, trekking, conferenze e riscoperta dei segreti di una misteriosa civiltà.
Erano gli anni Novanta del Novecento e un team di di studiosi dell’Università di Torino scoprì sorprendenti analogie fra il DNA etrusco e quello degli abitanti di Murlo, comune di 2.500 abitanti alle porte di Siena.
Scriveva Pietro Calamandrei:
“Incantati dalla benignità di questi limitati orizzonti, qui i primitivi etruschi s’accorsero di aver scoperto la patria: nella misura di questi panorami è il segreto della loro pensosa civiltà“.
Siamo nella Toscana culla di una delle civiltà più misteriose del mondo antico e qui sorge uno degli insediamenti archeologici etruschi più importanti in Italia, Poggio Civitate, i cui reperti archeologici sono custoditi appunto nel Museo archeologico di Murlo.
A questa storia millenaria rende omaggio il 23 e 24 agosto il festival BluEtrusco: due giorni di rievocazioni storiche, laboratori didattici, visite guidate, trekking, conferenze e riscoperta delle tecniche artigianali e dei cibi etruschi.
Questa 10° edizione, dal titolo “Le origini. La scoperta del palazzo, la nascita di un museo“, propone un viaggio nella vita quotidiana etrusca, grazie all’allestimento dell’accampamento e del mercato con le attività artigianali dell’epoca attraverso i quali potranno muoversi liberamente, e molto altro. Ma anche un approfondimento sui signori etruschi che, nel sesto secolo a.C. vivevano nel principesco palazzo di Poggio Civitate.
Cosa fare durante il festival
Ecco alcune delle attività in programma:
– conferenze e approfondimenti tematici
– archeotrekking con visita agli scavi di Poggio Civitate
– visita gratuita del Museo Archeologico e accesso ai Magazzini con reperti solitamente non visibili al pubblico
– concerti
– stand gastronomici
Per i bambini sono pensati in particolare i laboratori didattici e creativi (come quelli sulla ceramica) e giochi di ruolo. Ma anche i numerosi tavoli didattici e allestimenti dedicati alla giocoleria, alla caccia e alla guerra nel mondo etrusco.